Venerdì 15 dicembre il collettivo Cu.rare, in occasione della mostra IntEssere – Dialoghi d’arte (21 novembre al 21 dicembre presso lo spazio Ecada) che vede esposte le opere di Bianca Belluzzo, Chiara Nencioni, Francesco Bonacchi, Francesco Martini e Sebastiano Branca incontra Pier Paolo Remotto.
Il talk metterà a confronto generazioni, artisti e curatori sui temi emersi e trattati durante la mostra.
Esplorare la sfera emozionale è l’assunto del percorso tracciato da Bianca Belluzzo, che plasma una geografia intima volta ad autodeterminarsi, destreggiandosi tra la propria interiorità e l’incontro con l’esterno; se le sue impronte di colore avanzano dall’esigenza di orientarsi nel paesaggio interiore, i segni liberatori di Francesco Martini mirano a scombinare i riferimenti visivi attraverso una prorompente gestualità. Concependo le sue tele come processi diagnostici, l’artista esorcizza gli eventi traumatici sulla sua seconda pelle. La capacità di cogliere le sfumature emotive altrui è racchiusa nell’opera di Chiara Nencioni; il suo lavoro materializza quel luogo in cui si affievolisce il confine con l’altro, restituendo una corporeità inedita all’empatia. Un rinnovato rapporto di comunione nei confronti del mondo viene proposto da Francesco Bonacchi; i suoi scatti portano alla luce il contatto primordiale tra uomo e natura mediante un processo dialettico in cui le parti si imitano fino a riscoprirsi parte di un’unica entità. La connessione perpetua tra elementi permea l’opera di Sebastiano Branca; servendosi di diversi medium, l’artista avanza ipotesi tese a sperimentare la scambievolezza dei corpi, avvalendosi dei materiali scelti e dell’interazione con il fruitore.
Il collettivo Cu.rare, omposto da Benedetta Baini, Silvia Bonetti, Clelia Cresti, Maya Celeste d’India, Camilla Giacomini, Giulia Liserre, Anna Rippa, Francesca Scalfaro, Alessia Steri, Changbei Wu, nasce grazie all’omonimo workshop tenutosi all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, ideato e diretto dalla storica dell’arte e curatrice Federica Forti. L’approfondimento teso a gettare le basi per un progetto partecipato e partecipativo ha invogliato gli aspiranti curatori a mettere in pratica un’iniziativa volta a instaurare una cooperazione tra i diversi Dipartimenti dell’Accademia, di cui loro stessi fanno parte. Gli studenti sono stati invitati a partecipare attraverso una open call aperta a tutti i linguaggi espressivi.
Pierpaolo Ramotto, nasce a Foligno. Frequenta l’Istituto “Bernardino di Betto” e l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, di Perugia.
Durante il decennio tra il 1970 e il 1980, si sposta e viaggia in Europa, per giungere infine a Monaco di Baviera dove si fermerà, due anni per frequentare l’Akademie der Bildenden Kunste. In seguito frequenta i corsi di design industriale con Bruno Munari a Milano. La sua passione per la conoscenza, la continua ricerca di antiche scienze, e la grande attrazione per i trattati, lo spingono ad approfondire ricerche sulla mitologia, sulla filosofia ermetica con grande attenzione al mondo femminile.(…l’eredità culturale lasciatagli dal nonno, il filosofo Ermenegildo D. Ramotto da Lauco, si farà sentire nel corso della sua carriera).
Il percorso di pittore ha una sua evoluzione, partendo da un periodo più informale materico, periodo tedesco a quello divisionista-puntinista per approdare poi a uno stile cromatico-minimalista pur mantenendo la sua identità nella figura e nei contenuti simbolici. Scambiato e condiviso idee e progetti con molti personaggi del mondo della cultura contemporanea. Enrico Crispolti per discutere sulla transavanguardia romana, Peppino Gat sulla pittura manierista, Michelangelo Antonioni per una scenografia, Georg De Canino la simbologia ebraica, Roy Doliner sui segreti della Sistina, Luigi Koelliker sul collezionismo internazionale, realizzato libri sull’arte, trasmissioni televisive, pubblicato articoli, per varie testate, video d’arte per artisti l’ultimo quello di Uncini realizzato con Bruno Corà.Un’amicizia particolare con Lewitt, un uomo, un artista, un amico, un grande lavoro di oltre 14 metri per tre di altezza, realizzato nello studio di Pierpaolo nel 1986. Stretto amicizie con Vettor e Mimma Pisani, Barisani, Plenza, E. Mattiacci, scambiando con alcuni di loro opere, ora in collezione privata. Per oltre dieci anni ricopre una cattedra all’Accademia di Perugia di disegno informatico, e in contemporanea docente ordinario di pittura presso l’Accademia di Roma, oltre ad aver insegnato pittura come docente di prima fascia presso le Accademie di, Venezia, Roma, Firenze, Urbino, Sassari, Perugia.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
No Comments