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Mercoledì 16 novembre h_18.00 “SCRIPTA, l’arte a parole” ciclo di presentazioni con autori e curatori di edizioni sulla critica d’arte contemporanea a cura di Pietro Gaglianò

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Protagonista del terzo appuntamento di SCRIPTA Alberto Zanchetta con “Frenologia della Vanitas.Il teschio nelle arti visive”. Ed. Johan & Levi
Interverranno l’autore e il curatore della rassegna.

Il libro: Il volume analizza come l’effige del teschio, simbolo massimo della caducità di tutte le cose terrene e del tempo che corrompe la bellezza, abbia modificato la propria simbologia sociale nell’avvicendarsi dei secoli, passando da puro simbolo funebre ad apologia della miseria umana, fino a diventare un’immagine assai abusata dagli artisti della vita moderna. Quello che era stato un oggetto terrifico atto a richiamare l’idea della morte (Memento mori), ora non è più in grado di incutere paura e sconta la pena di una sovraesposizione che rischia di anestetizzarlo e banalizzarlo. Il saggio ripercorre la storia del teschio nell’arte dell’Occidente e dell’Oriente, dalla preistoria attraverso il Medioevo e dal Seicento fino ai primi anni del Terzo Millennio, con specifici approfondimenti sulla grande proliferazione del macabro nella cultura europea, su come lo spazio della vita e il tempo della morte convivano in città come Napoli e Palermo e sulla diversa concezione della morte in Messico e in Cina.
Affrontando l’ampia casistica dei generi connessi alla Vanitas, la ricognizione prende in esame la pittura, la scultura, la fotografia, il video, così come i graffiti, i fumetti, le radiografie e gli enigmatici teschi di cristallo, con incursioni nella letteratura e nella sociologia. Nel tentativo di verificare le metamorfosi di senso e di forma subite dal teschio nel corso di un millennio, sono stati presi in esame più di cento artisti (tra cui Abramovic, Baechler, Barceló, Basquiat, Bertozzi&Casoni, Cézanne, Jake e Dinos Chapman, Cucchi, Dalí, De Dominicis, Dine, Dix, Dokoupil, Ensor, Fabre, Galliani, Gligorov, Guercino, Hirst, Holbein, Huang Yan, Kahlo, Klimt, Kollwitz, La Rocca, Longobardi, Lupertz, Lüthi, Mapplethorpe, Michals, Munch, O’Keefe, Orozco, Oursler, Picasso, Quinn, Raynaud, Richter, Swallow, Yan Pei-Ming, Warhol, Witkin, Zhang Huan, etc.) e sono state analizzate altrettante opere, di particolare interesse nell’ambito dell’arte moderna e contemporanea.

L’autore: Alberto Zanchetta, critico d’arte e curatore indipendente, insegna Storia dell’arte contemporanea alla LABA di Brescia. Ha pubblicato il pamphlet Antologia del misogino (2006) e il saggio Humpty Dumpty Encomion (2007). Attualmente scrive per Flash Art, Arte e critica, Espoarte ed è stato collaboratore di Inside e Around Photography.

Scripta è un programma di appuntamenti, con cadenza mensile, da settembre a maggio, sull’editoria dedicata alla critica e all’analisi dei linguaggi artistici: quelle parole che, di là dal visibile, dalle mostre e dalle biennali, compongono il pensiero contemporaneo.

Scripta propone libri in cui le parole alimentano il dibattito, e non si limitano a descrivere o commentare quanto già presente al pubblico; la selezione dei titoli, infatti, per lo più non comprende cataloghi di mostre o monografie, ma prevede in prevalenza saggi, volumi tematici, importanti traduzioni di autori stranieri, raccolte di interviste e approfondimenti: una porzione di industria libraria meno in vista, rivolta più all’approfondimento che alla facile divulgazione, faticosamente e coraggiosamente promossa da case editrici secondo le quali i libri non sono eventi.

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