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10 Feb 2018

Scritture di luce_Paco. A drug story di Valerio Bispuri

cover PACO(7)Secondo appuntamento di Scritture di Luce, sabato 10 febbraio alle ore 18 alla Brac.

E’ la volta di “Paco. A Drug story” di Valerio Bispuri. A presentare il volume  insieme all’autore Michelangelo Chiaramida curatore della rassegna giunta alla sua decima edizione.

Paco. A drug story, è il secondo libro di Valerio Bispuri. Paco, il cui nome si riferisce a una droga devastante nata in Sudamerica, è il reportage a cui il fotografo ha lavorato per 14 anni in contemporanea con Encerrados (un viaggio il 74 carceri sudamericane), il primo libro di Bispuri pubblicato da Contrasto nel 2015. Il volume ha una introduzione dello scrittore Marco Lodoli e un testo del giornalista César Gonzalés.

Diffusosi a partire dagli anni Novanta soprattutto nei bassifondi di Buenos Aires e – in seguito – nelle favelas e nelle periferie di tutto il Sudamerica, il consumo di paco è aumentato notevolmente agli inizi del duemila. Si tratta di una droga estremamente nociva ottenuta con gli scarti della lavorazione della cocaina, miscelati a cherosene, colla, veleno per topi o polvere di vetro. I giovani, che sono i consumatori più̀ assidui, arrivano ad aver bisogno di assumere fino a venti dosi al giorno di paco con conseguenze devastanti poiché dà immediata assuefazione.

Valerio Bispuri è entrato in questo inferno di morti viventi per raccontare la sofferenza e la vita nei ghetti periferici, viaggiando tra Argentina, Brasile, Perù, Colombia e Paraguay e condividendo la quotidianità̀ dei consumatori di paco. Come per Encerrados, anche con questo reportage l’autore ci offre una documentazione molto puntuale di un fenomeno poco conosciuto ma di dimensioni preoccupanti.

Nel 2015, bendato per non riconoscere il posto, Bispuri è riuscito a farsi accompagnare in una di quelle che vengono chiamate le “cucine della droga” per terminare il suo reportage lì dove tutto ha inizio, dove il paco viene creato. Di questo e delle vite distrutte dei consumatori di questa droga e delle loro famiglie, il fotografo ci parla attraverso le sue immagini che hanno un grande impatto narrativo ed emotivo. Pagina dopo pagina, Bispuri ci guida anche con le sue parole per raccontarci quello che ha visto, quello che ha provato nei momenti in cui fotografava.

Nel corso degli anni le immagini di Paco sono state pubblicate sulle più importanti testate internazionali. Nel libro ci sono anche molte fotografie inedite che vengono mostrate per la prima volta in questa occasione.

Valerio Bispuri, nato a Roma nel 1971. Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere, tra cui Repubblica, Internazionale, Paris Match, Stern e El Pais. Ha realizzato reportage in Europa e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio ha lavorato e lavora da tempo. Per dieci anni si è occupato di “Encerrados”, un progetto fotografico sulle condizioni di vita dei “rinchiusi” nelle carceri di tutti i paesi del continente latino-americano, visitando 74 carceri maschili e femminili. Il lavoro “Encerrados” è stato esposto al Visa pour l’Image a Perpignan (2011), al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all’Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino, al Bronx Documentary Center (BDC) di New York. Nel 2015 “Encerrados” è diventato un libro edito da Contrasto. Nel 2017 Valerio ha terminato dopo oltre 14 anni un altro progetto a lungo termine per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo denominata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. “Paco” è stato esposto nel 2014 a Istanbul dalla Croce Verde Interazionale e nel 2016 al Visa pour l’Image di Perpignan, dove è arrivato finalista al Visa d’Or.  Valerio si è occupato a lungo anche della vita dei Rom in Italia e in Bosnia e di un lavoro sul mondo lesbico, seguendo per sei anni Betania, una ragazza lesbica Argentina. Molti di questi lavori gli sono valsi numerose pubblicazioni e premi a livello internazionale, tra cui il Poy America Latina 2011, il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, il Poy 2015 (2° posto, Feature Story Editing – Magazine). Recentemente Bispuri ha intrapreso altri tre progetti a lungo termine: uno dedicato agli istituti penitenziari italiani, diventando il primo fotografo ad avere accesso all’interno di alcune delle carceri più antiche e affollate, tra cui Poggioreale, Regina Coeli e l’Ucciardone; il secondo sulle donne vittime della tratta in Argentina e il terzo sulla realtà dei sordo-muti.

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