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24 Mag 2016

Scripta. L’arte a parole – Ni una más

13247857_10208936049026849_4268005926358991185_oUltimo appuntamento della stagione 2015-2016 per “scripta”, la rassegna ideata e curata da Pietro Gaglianò per la libreria Brac, giunta quest’anno quest’ anno alla quinta edizione.
Martedì 24 maggio alle ore 18.00 sarà protagonista dell’incontro Francesca Guerisoli con il suo libro, edito da Postmediabooks, Ni una más. Arte e attivismo contro il femminicidio. Un’ indagine sulle pratiche artistiche di denuncia del fenomeno, con un’analisi del progetto d’arte partecipativa Zapatos Rojos di Elina Chauvet, nato nel contesto di Juárez, è divenuto il simbolo più popolare della lotta al femminicidio nel nostro Paese.
Il libro ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International:
“Per la capacità di andare oltre i fatti del femminicidio, sapendo ispirare nel lettore un desiderio concreto di cambiamento. Un libro che non soltanto racconta, documenta alla perfezione e denuncia una piaga del nostro tempo con chiara fermezza, ma che trasforma l’arte in strumento per contrastare silenzio ed omertà.”

Il libro: Ni una más è il grido di protesta con cui le madres e gli attivisti conducono la loro lotta contro omertà e impunità che caratterizzano il fenomeno del femminicidio di Ciudad Juárez, città messicana al confine con gli Stati Uniti. Le relazioni tra violenza, misoginia, memoria e rappresentazione nella “città delle morte”, sono esplorate attraverso un approccio interdisciplinare. Francesca Guerisoli analizza le modalità con cui l’arte e le forme creative si oppongono al femminicidio, costruendo un orizzonte simbolico nel quale si colloca una battaglia culturale e politica transnazionale nel tentativo di ristabilire una memoria pubblica occultata dal sistema politico ed economico dominante. L’arte nata in relazione alla violenza e al femminicidio è indagata attraverso la descrizione critica delle opere e delle pratiche messe in atto da collettivi locali e da artisti che operano anche a livello internazionale, come Teresa Margolles, Lorena Wolffer, Ursula Biemann, Santiago Sierra, Regina José Galindo, Francis Alÿs. Il progetto d’arte partecipativa Zapatos Rojos di Elina Chauvet, nato nel contesto di Juárez, è divenuto il simbolo più popolare della lotta al femminicidio nel nostro Paese. L’analisi critica mette in rilievo il significato della marcia di scarpe rosse e il valore che il progetto, nato in una realtà specifica, esprime anche in tutti quei contesti in cui la relazione asimmetrica tra i sessi porta al femminicidio.

Il libro ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International:
“Per la capacità di andare oltre i fatti del femminicidio, sapendo ispirare nel lettore un desiderio concreto di cambiamento. Un libro che non soltanto racconta, documenta alla perfezione e denuncia una piaga del nostro tempo con chiara fermezza, ma che trasforma l’arte in strumento per contrastare silenzio ed omertà.”

L’autrice: Francesca Guerisoli (Genova, 1980) si occupa di storia e critica d’arte contemporanea e di museologia. I suoi interessi di ricerca comprendono il rapporto dell’arte con la dimensione sociale e politica e l’arte negli spazi pubblici. Dal 2009 è docente di Arte e Architettura e Linguaggi della Fotografia presso l’Università di Milano-Bicocca. Ha curato numerosi progetti espositivi, tra cui Un altro mondo è ancora possibile? (Palazzo Ducale, Genova, 2011) e Zapatos Rojos (in varie città italiane, 2012-2015). È co-autrice del volume La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea (Egea, 2014).

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