Eventi

20 Apr 2010

Diaporama #26 – Tom Friedman

tom-friedman-pencilthing

Il ventiseiesimo Diaporama settimanale della libreria Brac è dedicato questa volta alle installazioni dello statunitense Tom Friedman.

Il suo lavoro è costruito con pazienza e ossessione, a volte con risultati ironici, per cui l’eccesso costruttivo e la perfezione manuale si trasformano in meraviglie visuali e plastiche: un piccolo punto bianco sulla parete risulta, ad uno sguardo ravvicinato, un autoritratto scolpito su una pastiglia di aspirina; una superficie monocroma di colore celeste stesa sul muro si rivela pasta dentifricia con il suo particolare profumo; una figura eretta alta oltre un metro si scopre essere costruita interamente con fragili zollette di zucchero. In altri casi le opere realizzate con capelli umani, argilla, fili di ferro e carta, ricostruiscono, in scala reale, minuscoli animali, mosche o libellule, che sembrano vive, oppure sculture in equilibrio precario che possiedono qualcosa di paradossale perché realizzate con materiali inusuali: una colonna di bicchieri di plastica, un volume primario di mozziconi di matite, una linea all’infinito nata dalla sommatoria di spaghetti cotti, fatti asciugare attaccati uno di seguito all’altro fino a creare un groviglio informe, per arrivare a elementi fragili e leggeri come un cerchio sul pavimento di colore rosso di polvere di gomma per cancellare.
Modificando l’oggetto quotidiano in qualcosa di completamente nuovo e riorganizzandolo concettualmente e visivamente fino a farlo diventare un’opera di straordinario effetto, Friedman sollecita l’osservatore ad una ispezione più intima del mondo arrivando a dimostrare che la mente umana, il corpo, e le cose inanimate possono trasformarsi in modo sorprendente: “L’opera d’arte – dice l’artista – è l’esca alla fine della lenza. Non penso che la gente lo capisca.  Il novanta per cento della sfida è di immaginare come indurre le persone ad abbassare le difese”.

Related

No Comments

Leave a Reply