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Meditare in occidente. Il corso di mistica laica di Luigi Lombardi Vallauri

vallauri1Una volta diventate mature per la disperazione, le nostre menti dovrebbero essere diventate mature anche per il conforto, la consolazione, la serenità.

Il momento in cui il pensiero comincia a cercare “il fine” o “lo scopo” della vita, approda all’irrappresentabile, confessa la propria incapacità di effettuare quell’accettazione della vita-per-la-vita a cui si devono i più decisi sforzi di vivere.

Il bisogno di mistica tormenta l’uomo quasi quanto il bisogno di pane.

Mistica, in vocabolario Treccani: esperienza interiore, attestata in tutte le forme di civiltà e soprattutto nelle varie religioni storiche (taoismo, induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islamismo), descritta come la capacità che alcuni individui hanno di cogliere un oggetto o un essere, una realtà misteriosa altra da sé, al di là delle consuete forme di conoscenza empirica o razionale. La mistica è generalmente intesa come visione, incontro con un aldilà, perché la volontà di vita, la vitalità, chiede generalmente aiuto alla fede: ma questi aldilà sono oggetti non indicabili a terzi e sempre diversi a seconda delle credenze.

Meditare in Occidente, corso di mistica laica (Casa Editrice Le Lettere, Firenze, 2015) è l’atteso volume del filosofo Luigi Lombardi Vallauri, che traduce in scrittura il seguitissimo corso di meditazione tenuto dall’autore per Radio Tre Rai nel 2004, 2005 e 2007.

Il volume è diviso tra: “Le vie” (Della pacificazione profonda e della vigile consapevolezza; Della scienza e della realizzazione; Delle emozioni e dell’alta identità”), “I meditabili”( La matematica; Gli uomini antichissimi; La bellezza; La cultura; I problemi ultimi e gli Stati negativi), “L’anima di paesaggio” (Alta montagna; Città; Cielo; Ecosistemi selvaggi; Mare e deserto; Donna; Acqua; Aleph).

La mistica di Vallauri è “una mistica scevra da ogni fondamentalismo identitario religioso (che spesso diventando mistico è fanatizzante, come la storia tristemente dimostra), una mistica che si traduce nell’incontro con l’altamente significativo intramondano, non ultramondano. Disponibile per il corpo mente umano di ogni uomo, come la matematica o la ginnastica. Tratta di oltre che non sono degli aldilà. Di trascendenze immanenti, non di trascendenze trascendenti, che superano non l’esperienza ma la banalità dell’esperienza”.

Vallauri chiama mistica tutti i superamenti della banalità, che ci avvilisce nella vita ordinaria occidentale, portandoci al passeggiare per vetrine di scarpe in Via Tornabuoni, ad eccitarci per il cibo gourmet, per il look prestigioso ma obbligato e magari per la partita di calcio: “questa vita non ha nulla di propizio alla mistica anche se ne ha un bisogno così assillante che la cerca nel sesso, nella droga, nell’eccitazione sportiva, in tutta una serie di surrogati”.

Contemplazione di un cielo stellato, mari e deserti, di un panorama esaltante, di un villaggio, di un corpo di donna, della matematica, della scienza, la bellezza, la cultura, il tempo… per Vallauri, “è dell’altamente significativo esistenziale-valoriale-sapienziale che vuole fare esperienza diretta la mistica”.

“Essendo un’esperienza diretta la mistica non è un discorso. Non è mistico avere in proprio possesso tutte le frasi essenziali vere sul mondo e sulla vita, che è lo scopo dei filosofi. La mistica è un’esperienza diretta, emozionata, non fatta di parole.

La mistica è non discorsiva ed è sempre emozionata.

[…] Chiamerei meditazione ogni pratica psicospirituale propriziatrice di mente mistica profonda. La meditazione è via alla mistica, alla contemplazione: meditare è generare in me la mente che più desidero, la mente che più completamente approvo”.

“Che il mondo è, è il mistico”: Vallauri cita Wittgenstein considerandolo il coniatore di una delle migliori definizioni della mistica laica. “Il fatto di sentirsi superati, il fatto stesso di non realizzare ma di sapere che queste cose sono reali tutto intorno a noi, è già qualcosa di mistico”. Occorre e basta quello che il mondo è, “occorrono e bastano delle avventure mai concluse di poeticizzazione, illuminazione, intensificazione dell’esistenza”.

E tutto questo non richiede un atto di fede. Richiede impegno.

“Molte volte il bene della meditazione dura esattamente quanto la meditazione, invece le scelte di vita hanno una portata che copre tutta l’esistenza, quindi è più strategico forse fare delle scelte giuste che fare meditazione. Per esempio la scelta di far cadere l’inessenziale, la scelta di non sopravvalutare la ricchezza, il potere, la carriera o le gratificazioni sentimentali. O la scelta di passare al vegetarianesimo, la scelta di ridurre i consumi che danneggiano la lucidità mentale, abbandonare una religione che non ti convince: ecco, queste scelte sono strategiche, però, date le abitudini e data la paura, possono sembrare addirittura eroiche. Allora io, tante volte, dico che per le mezze nature che non sono capaci di fare scelte strategiche, di prendere decisioni risolute, queste scelte possono essere sostituite dal frequentare la profondità. Frequentare la profondità attraverso la meditazione. E sarà la profondità a prendersi cura delle scelte”.

Meditare in Occidente è un’opera che appartiene ad un unicum letterario.

E’ un libro sulla meditazione, sulla scienza, la teologia, la matematica, l’estetica… è tutto questo e nessuna di queste cose in particolare. Perfino graficamente meditativo, presenta una varietà di modi di trascrivere le parole a seconda delle funzioni del testo e disegni dell’autore, estratti dai taccuini-verbali del Gruppo di Meditazione che Vallauri ha in attivo da 35 anni. E un altro modo di leggerlo è percorrere le indicazioni musicali che vi sono raccolte.

Con questo libro Vallauri si misura con l’incubo dell’insignificante, indicandoci le vie per  cogliere le pienezze dei significanti.

Un volume potentemente positivo, capace di condurre a prodigi decifrati, a risvegli illuminati di autostima ontologica, da leggere a giorni alterni, un capitolo alla volta, facendo agire la lettura su di sé, non come si trattasse di un romanzo.

Il grande principio, che lega tutti gli argomenti sviluppati nelle pagine, è l’assoluta ed essenziale importanza dello sviluppo umano nella sua più ricca diversità.

“Noi siamo in un crepuscolo per sempre, non siamo in un ambiente illuminato, non è che il mondo sia una cosa chiara distinta di cui si sa come è nato e dove va a finire… siamo nella Nera Luce. In questa Nera Luce è necessario creare cose che per il nostro corpo-mente siano significative. Accrescere la bellezza dell’essere, per esempio.”

Luigi Lombardi Vallauri (Roma, 4 aprile 1936) è un filosofo italiano.
È stato ordinario di filosofia del diritto presso l’Università degli Studi di Firenze, dal 2011 è stato chiamato per “chiara fama” dall’Università degli Studi di Sassari. Nel 1979 ha fondato il Gruppo di Meditazione, ispirato alla mistica laica.

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