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18 Dic 2023

SPRead_Io parlo dai confini della notte di Forugh Farrokhzad

Lunedì 18 dicembre appuntamento con SPRead. Tradurre voci e Io parlo dai confini della notte di Forugh Farrokhzad (Bompiani, 2023), a cura di Domenico Ingenito.

Insieme al curatore interviene Rosaria Lo Russo.

Pianterò le mie mani in giardino

 crescerò rigogliosa, lo so, lo so, lo so, 

e le rondini deporranno le uova

 nelle pieghe delle mie dita

 sporche d’inchiostro. 

Incollerò alle mie unghie 

due petali di dalia 

e appenderò ai miei lobi 

due rossi orecchini 

di due rosse ciliegie gemelle.

La raccolta completa di versi della più grande poetessa iraniana, diventata simbolo della rivoluzione delle donne. Una voce alta e luminosa, che echeggia e trascina, che canta amore e libertà. Ogni anno i fan si riuniscono sulla tomba di Forugh Farrokhzad a Teheran, su cui è incisa la poesia che dà il titolo a questa raccolta.

In un brevissimo arco di vita Forugh Farrokhzad ha lasciato un segno profondo nella cultura non solo del suo paese ma di tutto il mondo: paragonata ad Anna Achmatova e Sylvia Plath, celebrata come una figura di rottura e ribellione, è stata traduttrice e cineasta, ma soprattutto una grandissima poetessa. Letta oggi, nel clima di persecuzione che circonda le donne iraniane impegnate a cambiare le regole del loro mondo, suona come una straordinaria anticipatrice, ma è stata ed è un’artista senza tempo e fuori dal tempo, che ha vivificato la nobilissima tradizione poetica del suo paese raccontando passione e dolore, tormenti intimi e sussulti dell’anima. I suoi versi sono stati a lungo banditi in Iran, pur circolando sempre sottobanco, e sono tuttora fortemente censurati. Questa edizione è la prima al mondo a raccogliere la sua intera opera poetica sia in persiano che in traduzione.

Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1934 e muore in un incidente d’auto, sempre in Iran, nel 1967. Si sposa giovanissima, poi lascia il marito per dedicarsi interamente alla scrittura e all’arte, sia in patria che in Europa. Nel 1963 scrive e dirige un corto di venti minuti, La casa è nera, ambientato in un lebbrosario, che accende un vivissimo interesse nel mondo cinematografico, mentre le sue raccolte poetiche suscitano scandali ed entusiasmi in un Iran ancora fortemente legato alla tradizione. L’ultimo libro pubblicato in vita, Una rinascita, è considerato un capolavoro del modernismo persiano.

L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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