Mercoledì 29 marzo diamo spazio a La Trilogia di Montecumoli, gli ironici gialli, di Manlio Bigeschi edita da Edizioni Erasmo.
Intervengono Matthew Licht, Bruno Magrini, Daniela Tamborrino
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Nato in Colombia nel 1959, Manlio Bigeschi vede la Toscana per la prima volta nel 1977. Sono gli Anni di Piombo. “Paesaggi grigi,” ricorda. “Gente incupita, nonostante un’ottima vendemmia. Le case sembravano dei ruderi. Il freddo umido ti entrava nelle ossa. Una terra avvolta in una nebbia impenetrabile, che sembrava popolata da soli spettri, eppure me ne invaghii.”
Reduce di quasi tre decenni passati nella metropoli statunitense, dove lavorava nel settore pubblicitario e scriveva per la defunta rivista Tripping Corpse, Bigeschi si è di recente trasferito in un paesino in collina nell’alta Maremma.
A Montecumoli, nella collina maremmana, vive Idilia, una signora anziana considerata una chiaroveggente dotata di poteri Sherlock Holmesiani dai suoi compaesani. A narrare le sue vicende è sua nipote Chiara, fuggita da Milano e dal mondo dell’arte, per ritrovare la tranquilla monotonia del suo luogo natale. Una pace interrotta ogni tanto da episodi tra truci e tristemente banali.
Notte fonda
Zia Idilia, una contadina stimata una veggente, di giovedì riceve persone smarrite e bisognose d’aiuto. Tra queste una madre disperata per la sparizione del figlio artista. Il giallo è frammisto ad altri colori all’interno di una campagna in trasformazione, odorosa e ingombrante.
Fuoco di paglia
Un brutale omicidio sparge paura per la campagna attorno a Poggibonsi. Al funerale dell’anziana vittima, zia Idilia ha un’intuizione di chi ha commesso il fatto di cronaca nera. La risoluzione del caso purtroppo è seguita da una tragedia che con l’omicidio non ha niente a che fare.
La processione
Nel bosco attorno a Montecumoli vivono cinghiali, caprioli, tassi ed istrici. Forse vi si aggirano anche dei fantasmi, rimasugli inquieti di un vecchio e mai risolto fatto di sangue. Un groviglio di insetti pelosi scatena con le loro tossiche secrezioni una visione raccapricciante, che la giovane narratrice non può o non vuole capire. Tocca a Zia Idilia scoprire cos’è successo davvero in quella macchia oscura.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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