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Presentazione del volume “Pro Patria” di Ascanio Celestini

La Brac è lieta di invitarVi alla presentazione del volume “Pro Patria” di Ascanio Celestini (Giulio Einaudi editore) che si terrà sabato 9 novembre alle h. 16,30.
Interverrà l’autore che resterà in nostra compagnia fino alle 18,45.
L’incontro si svolgerà presso lo Spazio Alfieri in Via dell’Ulivo 8.

Il libro

Questa è la storia di un erbivoro. Un detenuto condannato alla reclusione fino al giorno 99 del mese 99 dell’anno 9999. «Fine pena mai», come una ghigliottina al rallentatore. Prima che cada anche la sua testa, l’erbivoro si affaccia alla finestra della Storia per scrivere un discorso: le parole dei primi eroi del Risorgimento, entrate di soppiatto tra i muri della cella, ne hanno spalancato le porte al vento con una sconvolgente carica eversiva. Nasce cosí il Discorso sulla controvertigine, un torrente di rabbia, di comicità e di poesia. Ad ascoltarlo ci sono il fantasma di Mazzini, un secondino detto «l’intoccabile» e il «Negro Matto Africano», che ha trovato un sistema infallibile per evadere. Perché nella poetica concentrica di Ascanio Celestini, nessuna storia può davvero finire.

Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un’avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana.

Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto «l’intoccabile» e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l’istituzione carceraria gli ha permesso di consultare.
Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli – credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era «storia di lotta armata e galera», e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento.
«Quand’è che il furto di una mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta».
Ascanio Celestini rilegge la storia dell’unità d’Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando «in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione», e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent’anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.

L’autore
Ascanio Celestini è una delle voci più note del teatro di narrazione in Italia. La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotto attraverso interviste e laboratori. Del 2000 sono gli spettacoli Radio Clandestina, sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, e Cecafumo, sulla fiaba. Del 2002 è Fabbrica. Del 2006 Appunti per una lotta di classe. Con Fandango ha girato i documentari Senza Paura, storie e musiche di lavoratori notturni, e Parole sante, che ha dato il titolo a un omonimo disco. Per Radio 3 ha scritto e interpretato diverse trasmissioni, tra cui Bella Ciaosul tema del lavoro e della Resistenza. Con Donzelli ha pubblicatoCecafumo, Fabbrica e la ripresa televisiva di Radio Clandestina. Per Einaudi ha pubblicato i libri Storie di uno scemo di guerra («L’Arcipelago Einaudi», 2005 e «Super ET», 2009), La pecora nera («I coralli», 2006 e «Super ET», 2008), il cofanetto con DVD dello spettacolo Scemo di guerra(«Stile libero/DVD», 2006), Lotta di classe («Supercoralli», 2009 e «Super ET», 2010), La pecora nera («Stile libero/DVD», 2010), Io cammino in fila indiana («Supercoralli», 2011 e «Super ET» 2012) e Pro patria («Supercoralli», 2012).

Si ringrazia lo Spazio Alfieri per la collaborazione.

Libreria Brac
Via dei Vagellai 18r
50122 Firenze
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