via paolo nori, di cui consiglio l’iscrizione al blog e la lettura del suo ultimo libro “i malcontenti”, vengo a conoscenza di queste due poesie di tal nino pedretti.
il fatto ch’io non conosca il soggetto non stupisce, piuttosto potrebbe meravigliare che io , per natura refrattario alla poesia, sia rimasto colpito da queste due.
mi riprometto di approfondire la faccenda…
Adesso basta
Noi, gente da niente
abbiam fatto le strade
abbiam fatto le torri
le mura della città.
Noi, gente da niente
abbiam toccato con le mani
tutto quel che vedi,
ogni puntino.
Ma a noi ci han fatto diventare ciechi
a fare le cerniere lampo,
ci hanno rotto i polmoni
nella polvere delle filande
ci hanno bruciato nella calce
ci hanno ammazzati: nei camion
che andavano nel buio
nella nebbia e sotto l’acqua.
Noi, gente da niente,
abbiamo fatto il mondo
e adesso basta.
[Nino Pedretti, Al vòusi, cit. p. 20]
nomi delle strade
Le strade sono
tutte di Mazzini, di Garibaldi,
son dei papi,
di quelli che scrivono,
che dan dei comandi, che fan la guerra.
E mai che ti capiti di vedere
via di uno che faceva i berretti
via di uno che stava sotto un ciliegio
via di uno che non ha fatto niente
perché andava a spasso
sopra una cavalla.
E pensare che il mondo
è fatto di gente come me
che mangia il radicchio
alla finestra
contenta di stare, d’estate,
a piedi nudi.
[Nino Pedretti, Al vòusi, cit., p. 19]
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