Maria Teresa Horta è una scrittrice e poetessa portoghese e fa parte del Movimento Femminista del Portogallo con le scrittrici Maria Isabel Barreno e Maria Velho da Costa. Ha collaborato con varie riviste, tra cui spiccano Poesia 61 e Il diario di Lisbona.
Małgorzata Lebda è una scrittrice e poetessa polacca. Nel 2023 ha esordito come romanziera. È anche fotografa e ultramaratoneta.
In occasione della rassegna SPRead_SpundPoetryReading a cura di Rosaria Lo Russo venerdì 21 febbraio introdurremo insieme a Valerio Nardoni Amore Abitato. Antologia poetica a cura di Federico Bertolazzi e Mer de glace tradotto da Lucia Del Sarto (Valigie Rosse, 2024).
Amore abitato_Qui – a fianco delle poesie tratte dalle sue scottanti raccolte degli anni Settanta, come Mia signora di me – il curatore del volume Federico Bertolazzi intende offrire ai lettori e alle lettrici italiane un’ampia antologia che va dalla prima raccolta Espelho inicial (1960) fino alla recente Estranhezas (2018). In Maria Teresa Horta l’impulso alla rivolta e la passione per la libertà si intrecciano in modo indissolubile sia nell’affermazione della fisicità – intesa sempre come bisogno di dialogo e reciprocità – sia nella necessità di denuncia.
Mer de glace_Ecopoesia è la categoria usata spesso per descrivere la poesia della Lebda. La natura vivente e dunque minacciata, come il ghiacciaio del Monte Bianco evocato nel titolo di questo libro. Lebda preferisce i semitoni, i segnali discreti disseminati entro la cornice perfetta del libro, attraversato da tre protagonisti. Il primo, il corpo, ha un ciclo a lui dedicato: Lebda ascolta, osserva il proprio corpo, che è fatto di punti, di luoghi, come un paesaggio, ed è ubbidiente, riconoscente, o anche inquieto come i cani. Il secondo è la biosfera. Il terzo è il tempo e ad esso è dedicato un ciclo di prose poetiche intitolate Le stagioni dei luoghi: un accumulo di anno- tazioni simile a pagine di taccuino, tracce del vivere nel tempo lasciate per divenire poi un’epifania, un’in- termittenza del cuore. La memoria, la perdita, erano la cifra de La cella reale (2016); qui Lebda insegna a vivere nel presente, con attenzione.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti
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