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07 Nov 2024

Per mille camicette al giorno

Giovedì 7 novembre torna RADIOSA con Per mille camicette al giorno di Serena Ballista, illuminato da Sonia Maria Luce Possentini
(Orecchio Acerbo , 2024).

Insieme all’illustratrice interviene Vaia Balekis

1911: la Triangle Waist Company occupa i tre piani più alti dell’Asch Building di New York. La compagnia produce camicette e occupa circa 500 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate. Il 25 marzo scoppia un incendio. I proprietari si mettono in salvo e lasciano morire le donne e gli uomini intrappolati. L’incendio fa 146 vittime di cui 129 giovani donne italiane e ebree dell’Europa orientale. 62 di loro muoiono lanciandosi dalle finestre.

Il racconto del più grave incidente industriale della storia di New York, per voce di una di quelle camicette che, esposta in una vetrina davanti al grattacielo, vede tutto e tutto sa. Le sue parole illuminano sulle condizioni di sfruttamento delle lavoratrici, ma anche sulle lotte per l’emancipazione delle donne.

Sonia Maria Luce Possentini, emiliana doc, sebbene lei stessa abbia più volte raccontato le difficoltà degli inizi della propria carriera d’artista, vanta un percorso di formazione di tutto rispetto: laureatasi in Storia dell’arte al Dams di Bologna, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti della stessa città ed è stata allieva di Stepan Zavrel e Kveta Pakovskà. Artista del visuale, nel corso del tempo ha maturato una sua posizione di preminenza nell’ambito dell’illustrazione per l’editoria, pubblicando con le più raffinate e prestigiose case editrici italiane, e vincendo importanti premi, tanto internazionali quanto nazionali, tra cui, nel 2017, l’Andersen italiano come migliore illustratrice dell’anno. Tra gli ultimi suoi libri, “La natura sa quasi tutto” (Carthusia 2020) su testo di Alberto Casiraghy, “Non dubitare dei sogni”, sui versi di Akiko Yosano (Carthusia 2020) e “Il mio cane è come me” (Terre di mezzo 2020). Nel catalogo di orecchio acerbo: “Per mille camicette al giorno” su testo di Serena Ballista (2024) e “La fioraia di Sarajevo” su testo di Mario Boccia (2021).

L’incontro è ad accesso libero fino ad esaurimento posti

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