Inaugurazione dell’opera di Margherita Moscardini realizzata in occasione di Scripta. L’arte a parole. Sollevamenti.
Il lavoro dell’artista è connesso al progetto Le fontane di Za’ atari, partito nel 2016 dal campo profughi di Za’atari, in Giordania. Operazione artistica molto articolata, nel tempo, nello spazio e nei mezzi espressivi, Le fontane di Za’atari è un’unica opera fatta di tante azioni: è scultura, è riflessione sui diritti umani, è costruzione di economie virtuose, è disegno, è architettura, è anche un libro d’artista edito da Quodlibet che sarà contestualmente presentato in libreria.
A seguire la proclamazione del vincitore del Premio Scripta.
Margherita Moscardini è un’artista italiana che attraverso la scrittura, il disegno e interventi in larga scala studia le trasformazioni urbane in termini di ambiente materiale, naturale e sociale analizzando contesti ritenuti paradigmatici del nostro tempo.
Il libro_Le fontane di Za’atari è l’articolato progetto che l’artista Margherita Moscardini ha sviluppato dal 2015 a partire dallo studio dei campi per rifugiati come realtà urbane destinate a durare. Il campo di Za’atari nasce nel 2012 in un’area semidesertica a nord della Giordania per accogliere i siriani in fuga dalla guerra ed è ancora oggi riconosciuto, per estensione, come la quarta città della Giordania.
Il progetto di Moscardini si configura come un dispositivo per generare un sistema virtuoso di vendita di sculture che riproducono in scala 1:1 i modelli di cortile con fontana di Za’atari, che dovranno beneficiare di una giurisdizione speciale con elementi di extra-territorialità. Queste sculture potranno essere acquisite da amministrazioni o istituzioni cittadine e presentate in spazi pubblici europei.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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