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friday prejudice

Se, come sostiene Pierre Bayard, si può parlare di un libro con competenza senza averlo mai letto, prassi acquisita (pare) anche fra accademici di grido,

allora si può sicuramente parlare anche di film mai visti proprio come fa l’autore del blog “friday prejudice”.

Kekkoz (l’autore appunto), divide la sua passione per il cinema fra il suddetto blog e “memorie di un giovane cinefilo”;

nel primo descrive con ironia e sapienza le ragioni che lo spingono a non andare a vedere determinati film in uscita (ultimamente la presenza della cucinotta sembra essere uno dei maggiori deterrenti), nel secondo si attiene a una più rigorosa (sempre con la leggerezza che caratterizza la sua scrittura) critica di  pellicole già viste.

Comunque, pur apprezzando entrambi i blog, volevo consigliare a chi non lo conosce proprio friday prejudice, perché è divertente (issimo), perché è intelligente (la pensa proprio come me su tante cose) e perché svela elegantemente quei meccanismi che volenti o nolenti ci consentono di fare delle scelte, meccanismi composti da conoscenza dell’argomento e intuizione e che frettolosamente a volte vengono definiti pregiudizi, appunto.

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