Venerdì 17 gennaio ospiteremo la presentazione di L’emancipazione del mondo. Suzanne Lacy e la forma della comunità di Pietro Gaglianò (Kappabit, 2024).
Insieme all’autore interverranno Daria Filardo e Marco Contini.
Il libro è incentrato sul cuore dell’opera dell’artista statunitense Suzanne Lacy e sulla sua “intuizione che la silenziosa, ordinaria, vita di donne e uomini comuni possa essere il filo con cui tessere vaste narrazioni, con la convinzione che il cuore di ogni relazione pedagogica sia nell’apprendimento, nella scoperta che ciascuno fa del proprio potenziale, della propria abilità a guardare, immaginare, raccontare”.
In questo saggio Gaglianò esplora in pagine preziose la radice dell’arte di Lacy, “una continua interrogazione della dimensione politica della vita in comune” che include il “sistema dell’arte nei rapporti con l’attivismo, con i social studies, con lo spazio pubblico, con le istituzioni, con il mercato” sottolineandone la “coerente preoccupazione pedagogica, agìta secondo una visione orizzontale, antigerarchica, non trasmissiva”.
Pietro Gaglianò, critico d’arte, educatore e curatore indipendente, indaga il rapporto tra l’estetica del potere e le contronarrazioni agite dall’arte, prediligendo il contesto urbano e sociale. Sperimenta formati ibridi tra arte, pedagogia e scienze sociali per coltivare la percezione politica dello spazio pubblico e della comunità. Insegna in istituti universitari italiani e statunitensi e attiva percorsi di apprendimento in comunità e gruppi sociali marginalizzati. Tra i suoi scritti La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia (Gli Ori, 2020), Memento, L’ossessione del visibile (Postmedia books, 2016) e numerosi saggi sull’estetica dei monumenti e sull’arte nello spazio pubblico apparsi in riviste scientifiche e volumi specialistici.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti
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