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19 Nov 2024

Il metaverso

Il metaverso. Appunti sulla poesia al tempo della scrittura automatica è il nuovo libro di Gilda Policastro (Quodlibet, 2024)

Ve ne parliamo insieme all’autrice, Bernardo Pacini e Nicola Turi martedì’ 19 novembre.

Sembra questa la preoccupazione più resistente della poesia che andiamo scrivendo in questi decenni: farla stare nello spazio ristretto di un codice, contenere il pensiero in una sola, visibile indicazione, prevedere coordinate che ci facciano geolocalizzare. Scriviamo versi, trovateci. 

Qual è l’orizzonte pragmatico e quale quello ideale della poesia contemporanea? Quali sono i contesti, le condizioni e le possibilità delle scritture in versi, al di fuori della concezione egemone che ne esaspera l’intenzione emotiva, effusiva e soggettiva? Come si riconosce, oggi, e come si apprezza la “vera” poesia? L’idea del ritmo, di una sonorità diversa dalla prosa corrente e della preservazione di una dimensione verticale restano le ragioni formali di riconoscibilità: la poesia in massima parte va a capo (tranne quando si fa deliberatamente prosa, o “prosa in prosa”, a partire dagli anni Zero) e “suona” in un certo modo. Quel che si va perdendo oggi, nell’esperienza concreta, è proprio la dimensione orizzontale, ovvero il legame, per dirla con Barthes. Non solo tra le parole, quindi nella testualità immediatamente riconoscibile, ma tra gli individui in società, ovvero tra coloro che praticano la poesia in varie forme e coloro che ne fruiscono (distantissimi, numericamente, i primi dai secondi). I cenacoli e i circoli di una volta sono stati rimpiazzati da un monadismo narcisista che è specchio e portato del mondo social in cui siamo immersi; scuole, poetiche e correnti non hanno resistito al salto di millennio: salvo qualche spiffero tardivo, i poeti sono soli. La rete come spazio e come strumento sembra essere l’unico verso possibile per la poesia, la direzione in cui muoversi per discuterne, e finanche per farne. Resta al contempo anomalo e commovente che il compito di dire i sentimenti e indagare le relazioni umane si affidi nel senso comune all’arte più oscura e menzognera di sempre, dalla Repubblica di Platone all’ultima intervista dell’influencer: «Ha inventato tutto», dice del j’accuse della ex fidanzata, «nel suo libro c’è molta “poesia”».

Gilda Policastro è professoressa associata di Letteratura italiana e insegna Scrittura creativa presso l’Accademia Molly Bloom. Ha curato la rubrica La bottega della poesia per il quotidiano «la Repubblica», è redattrice del sito «Le parole e le cose2. Letteratura e realtà» e collabora con la rivista digitale «Snaporaz». Ha pubblicato diversi saggi dedicati ad autori contemporanei, tra i quali: L’ultima poesia. Scritture anomale e mutazioni di genere dal secondo Novecento a oggi (Mimesis, Milano-Udine 2021), romanzi tra cui Il farmaco(Fandango, Roma 2010), Cella (Marsilio, Venezia 2015), La parte di Malvasia (La nave di Teseo, Milano 2021) e libri di poesia tra cui Non come vita (Aragno, Torino 2013), Inattuali (Transeuropa, Massa 2016) e La distinzione (Giulio Perrone, Roma 2023).

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