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05 Mag 2022

Le storiche di Eavan Boland

Giovedì 5 maggio presentazione di Le storiche di Eavan Boland a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti (Le Lettere, 2022)

Durante i suoi quasi sessant’anni di carriera, l’acclamata poeta Eavan Boland è diventata nota per la sua squisita capacità di intrecciare mito, storia e vita quotidiana di una donna comune, in una poesia affascinante. Voce essenziale sia nella letteratura femminista che in quella irlandese, elogiata per la sua “precisione tagliente” e per la “straordinaria simpatia e calore umano” (J.D. McClatchy). Il suo ultimo volume, The Historians, è il culmine dei suoi temi distintivi, ed esplora i modi in cui le storie nascoste, a volte del tutto cancellate, della vita delle donne possono farci ripercorrere e rivedere il nostro senso del passato. Due donne bruciano lettere in un cortile. Un poeta morto troppo giovane. La parabola di una madre per sua figlia. Boland ascolta le donne che non hanno avuto un ruolo attivo nel modo in cui le loro storie sono state raccontate. Queste narrazioni straordinarie e intime si rivolgono al futuro attraverso la memoria, la rabbia e l’amore in modi che mettono in discussione il resoconto ufficiale che chiamiamo storia.

Evan Boland nata a Dublino nel 1944, Eavan Boland ha vissuto e studiato in Irlanda, a Londra e a New York. La sua prima raccolta poetica è uscita nel 1967 e la sua ultima, Domestic Violence, nel 2007. Tra queste due date ha pubblicato numerose raccolte poetiche, saggi di critica letteraria e curato importanti antologie poetiche, ed è riconosciuta come una delle voci più significative e importanti della letteratura irlandese contemporanea. Sue poesie e saggi appaiono regolarmente su «The New Yorker», «American Poetry Review» e «Irish Times».

Andrea Sirotti, anglista e postcolonialista, ha tradotto e curato per diversi editori antologie e raccolte poetiche di autrici come Emily Dickinson, Margaret Atwood, Carol Ann Duffy, Eavan Boland, Alexis Wright e Arundhathi Subramaniam. Insieme a Shaul Bassi ha curatoGli studi postcoloniali. Un’introduzione, Le Lettere, Firenze 2010. Per Einaudi ha tradotto testi narrativi di Lloyd Jones, Ginu Kamani, Hisham Matar, Hari Kunzru, Aatish Taseer e Chimamanda Ngozi Adichie, Ian McGuire.

Giorgia Sensi è traduttrice free lance. Ha tradotto: Carol Ann Duffy, Kate Clanchy, Jackie Kay, Vicki Feaver, Eavan Boland, Liz Lochhead, Margaret Atwood, Patrick McGuinness, John Barnie, Gillian Clarke. La raccolta da lei curata e tradotta, La casa sull’albero (Kathleen Jamie, Ladolfi Editore, 2016), ha vinto il Premio Marazza 2017 per la traduzione poetica. Le sue pubblicazioni nel 2018 sono La compagnia più bella (Kathleen Jamie, Medusa Editore), Scrutare gli orizzonti (Kathleen Jamie, narrativa di viaggio, Luciana Tufani Editrice), una raccolta di poemetti di Natale di Carol Ann Duffy, Un Natale inglese, con Andrea Sirotti (Le Lettere). Le sue ultime pubblicazioni nel 2019 sono Déjà-vu (poesie scelte di Patrick McGuinness, IP Editore), Falco e ombra (antologia di poesie e prose di Kathleen Jamie, IP Editore), La testa di Shakila (poesie e prose di Kate Clanchy, Lietocolle-gialla oro). La prossima pubblicazione, prevista per settembre 2019, è Istantanea di ippopotamo con banane e altre poesie, (Philip Morre, IP Editore).

Gli incontri sono ad ingresso libero e in ottemperanza alle vigenti normative anti-covid.

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