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breve commento a “un palco per firenze”

un grazie a edoardo semmola e a tutti quelli che hanno reso possibile “un palco per firenze“, evento al quale abbiamo potuto partecipare in misura ridotta per i soliti impegni di lavoro, ma che abbiamo apprezzato, vuoi per la bellezza del luogo, vuoi per la qualità dei musicisti e della tempistica dell’organizzazione, vuoi per la “vibra” di un pubblico, attento e partecipante che dimostra, nel caso ce ne fosse bisogno, che è possibile un’aggregazione che non sia solo dispersione.

personalmente ero stato attratto dal dibattito annunciato con dario nardella (dibattito che poi non ha avuto luogo), perché volevo tastare con mano se da parte della nuova giunta viene avvertita la necessità di una rinascita nel campo di eventi culturali di questo genere, ma sono stato ugualmente sorpreso nello scoprire gruppi locali che non conoscevo  e di grande qualità a riprova che “il genio fiorentino” vive e agisce fra noi, anche se poi, proprio per la mancanza di un palco, il più delle volte si ritrova a fare carriera dietro il bancone di un qualche bar…

i caffè più colti d’europa a firenze, mica come a berlino, dove il caffè, fra l’altro, fa schifo e costa un botto.

certo, il giorno dopo, pensando alla ricorrenza dei 30 anni dallo storico concerto di patti smith a firenze, mi sono chiesto se la grande educazione mostrata da tutti nella serata in questione non sia anche il segno della fine definitiva di un’epoca;

quella del rock,n roll, delle droghe a sfascio, della dissacrazione dei luoghi comuni e dei valori della borghesia, quella del bassista del gruppo che si fa la tua ragazza…

ci mancherà tutto questo?

magari anche no, oppure si, ma i tempi sono quelli che sono, e ogni pesce impara a nuotare nell’acqua che ha a disposizione

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