Eventi

07 Mag 2011

Presentazione dei video “Eclipse” e “Antimachine” di Daniela Di Donato

Sovvertire, una parola d’ordine. Il lavoro di Daniela Di Donato sovverte gli ordini precostituiti che si manifestano attraverso azioni di causa ed effetto. Ed ecco che un tromba, costruita per produrre il suono attraverso il fiato umano gonfia un pallone nero sino a provocarne l’esplosione (Eclipse, 2010). O una clessidra funziona al contrario grazie al movimento naturale di formiche (Antimachine, 2011). I suoi giochi al ribaltamento delle situazioni e delle regole, sono anche azioni politiche atti a confondere lo spettatore attraverso piccole modifiche di opere precedenti. Didn’t Past Go Anywhere, 2009 diventa Antimachine, 2010. Soggetti uguali, una clessidra e delle formiche; diverso titolo, diverso anno di produzione. Un meccanismo che sta portando la sua pratica verso la riflessione sul copyright, sul valore dell’opera e sull’ identificazione della stessa. Senza mai prendere sul serio questi gesti di modifica, la presa di posizione dell’artista, è molto più radicale di quello che sembra: questiona il modo di produzione e con esso, l’iper-produzione artistica. La realtà è rappresentata attraverso la telecamera: il video è il suo mezzo preferito, ma ciò che più conta è il processo: l’azione e non il risultato. In Eclipse l’artista prende in giro se stessa, lo spettatore e l’uomo, o meglio quel tipo di uomo che fa seguire ad una azione una conseguenza diretta.Un musicista che attraverso una tromba suona per un ipotetico pubblico. Il suo suonare provoca il gonfiarsi di un palloncino. Ci si aspetta esploda, effetto dell’azione, ed in effetti esplode. Peccato che non ci si era accorti, che nell’ombra del palloncino che invade tutto lo schermo, c’è l’artista che riprende in un’altra realtà, in un altro spazio e in un altro tempo. DDD non stupisce per i suoi sovvertimenti ma stupisce attraverso la loro ordinarietà.” Francesco Scasciamacchia

DDD vive e lavora a Nyc.

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